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Play – Chen Qiuchi

26.000 

Artista in esclusiva della galleria MAG, Qiuchi Chen, è uno dei padri fondatori del movimento del Realismo Cinico, in cinese Wanshi Xianshizhuyi 玩世现实主义, si crea autonomamente e si espande da Pechino dopo le note proteste studentesche della Primavera democratica del 1989, sfociate con il massacro di Piazza Tien’anmen del 4 giugno dello stesso anno.

Sostenuto dal gallerista anglo-iracheno Charles Saatchi, il Movimento si diffonde rapidamente per tutta la Cina continentale e si espande anche a livello internazionale grazie alla partecipazione di Fang Lijun alla 45esima Biennale di Venezia del 1993 diretta da Achille Bonito Oliva. D’impronta nichilista, ma influenzato dalla cultura orientale, il Realismo Cinico nasce lontano dagli stereotipi dell’arte di regime dei decenni precedenti; ha nella sperimentazione libera, nella denuncia sociale e nell’ironia, i suoi caratteri fondamentali, ed i suoi più famosi capiscuola sono Fang Lijun e Yue Minjun che trainano tutti gli altri artisti cinesi nelle aste di Sotheby’s e Christies confermando l’interesse per i collezionisti internazionali di altissimo livello.

Molto critico verso l’arroganza umana, la maleducazione e la tecnologia che in Cina ha già creato una crisi ambientale ed esistenziale dei rapporti umani, l’artista sostiene che il bene più grande che ognuno di noi ha ricevuto – la vita – vada onorata offrendo sempre il meglio di noi stessi e dare il massimo per far bene all’umanità.

Guerre, crisi nucleari, demografiche, energetiche, ed ambientali sono le sue principali denunce perché come artista e parte della comunità umana, egli sente forte il dovere di far conoscere e far discutere su questi argomenti con la speranza che servano a smuovere i sentimenti e che l’essere umano possa uscire da questa epoca avida e ritornare a prendersi cura della natura.

I dipinti di Qiuchi Chen condividono certamente qualità e temi simili con altri realisti cinici, ma la sua attenzione va al di là dei soggetti ripetuti dagli altri artisti. Tecnicamente invidiabile, l’artista dice sempre quello che è il suo pensiero sugli argomenti di cui ogni individuo dovrebbe parlare e discutere, infatti, le sue “faccine”, che un po’ gli somigliano, dominate dai toni rossi e arancio o a volte grigi o multicolori, sono un simbolo che a seconda dell’immagine che vanno a fagocitare come un virus, esprimono felicità, rabbia o paura.

Provenienza: Studio del Maestro Chen Qiuchi, Galleria MAG Como
Pubblicazioni: Catalogo, Chen Qiuchi, L’ultimo realista cinico, Galleria MAG Como – Catalogo, I temi dell’arte: Mito e storia 2019 – Villa Greppi, Monticello Brianza (MB)
Con certificato di Autenticità e di libera esportazione

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Qiuchi Chen – Play, 2013, olio su tela cm. 240×180

Play - Qiuchi Chen
Qiuchi Chen – Play, 2013, olio su tela cm. 240×180

Artista in esclusiva della galleria MAG, Qiuchi Chen, è uno dei padri fondatori del movimento del Realismo Cinico, in cinese Wanshi Xianshizhuyi 玩世现实主义, si crea autonomamente e si espande da Pechino dopo le note proteste studentesche della Primavera democratica del 1989, sfociate con il massacro di Piazza Tien’anmen del 4 giugno dello stesso anno.

Sostenuto dal gallerista anglo-iracheno Charles Saatchi, il Movimento si diffonde rapidamente per tutta la Cina continentale e si espande anche a livello internazionale grazie alla partecipazione di Fang Lijun alla 45esima Biennale di Venezia del 1993 diretta da Achille Bonito Oliva. D’impronta nichilista, ma influenzato dalla cultura orientale, il Realismo Cinico nasce lontano dagli stereotipi dell’arte di regime dei decenni precedenti; ha nella sperimentazione libera, nella denuncia sociale e nell’ironia, i suoi caratteri fondamentali, ed i suoi più famosi capiscuola sono Fang Lijun e Yue Minjun che trainano tutti gli altri artisti cinesi nelle aste di Sotheby’s e Christies confermando l’interesse per i collezionisti internazionali di altissimo livello.

Molto critico verso l’arroganza umana, la maleducazione e la tecnologia che in Cina ha già creato una crisi ambientale ed esistenziale dei rapporti umani, l’artista sostiene che il bene più grande che ognuno di noi ha ricevuto – la vita – vada onorata offrendo sempre il meglio di noi stessi e dare il massimo per far bene all’umanità.

Guerre, crisi nucleari, demografiche, energetiche, ed ambientali sono le sue principali denunce perché come artista e parte della comunità umana, egli sente forte il dovere di far conoscere e far discutere su questi argomenti con la speranza che servano a smuovere i sentimenti e che l’essere umano possa uscire da questa epoca avida e ritornare a prendersi cura della natura.

I dipinti di Qiuchi Chen condividono certamente qualità e temi simili con altri realisti cinici, ma la sua attenzione va al di là dei soggetti ripetuti dagli altri artisti. Tecnicamente invidiabile, l’artista dice sempre quello che è il suo pensiero sugli argomenti di cui ogni individuo dovrebbe parlare e discutere, infatti, le sue “faccine”, che un po’ gli somigliano, dominate dai toni rossi e arancio o a volte grigi o multicolori, sono un simbolo che a seconda dell’immagine che vanno a fagocitare come un virus, esprimono felicità, rabbia o paura. 

Provenienza: Studio del Maestro Chen Qiuchi, Galleria MAG Como
Pubblicazioni: Catalogo, Chen Qiuchi, L’ultimo realista cinico, Galleria MAG Como – Catalogo, I temi dell’arte: Mito e storia 2019 – Villa Greppi, Monticello Brianza (MB)
Con certificato di Autenticità e di libera esportazione

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Dimensioni 5 × 190 × 250 cm

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